ovvero la gara a chi è la valuta più debole.
La forza del dollaro è infatti venuta meno ieri pomeriggio e si prospetta un rimbalzo dell'euro fino all'area 1.29/1.30 a fare il pullback sull'enorme figura di testa e spalla ribassista sul grafico mensile. C'è però un problema su questa figura di lungo periodo e cioè che lo stesso pattern sul dollar index (cioè del dollaro contro le principali valute) non è stato completato quind aspetterei il completamento di questa per dare l'euro soccombente al dollaro.
Lasciando perdere l'analisi tecnica ritengo che come scritto nel titolo i rapporti di forza tra le valute siano sempre più determinati da come i pupari del mercato vogliano che si muovano piuttosto che dai fondamentali macroeconomici che sono pessimi per le 4 principali valute euro, sterlina, yen, e dollaro. Se fossero aziende gli stati di queste valute avrebbero portato i libri in tribunale già da tempo sopravvivono perché la maggior parte delle persone non prende neanche in considerazione che lo stato in cui vive possa fallire e così il matrix funziona.
A proposito di debiti pubblici Mises nell'Azione umana , la Bibbia dell'economia a mio parere, già nel 1949 scriveva
"... Ciò che il governo pagava come interesse era meno di quanto offriva il mercato. Ma questa differenza era largamente compensata dalla indubbia solvibilità del debitore, lo Stato il cui reddito non dipendeva dalla soddisfazione del pubblico, ma dall'esazione delle tasse.
Ad onta delle spiacevoli conseguenze coi debiti pubblici dei tempi andati, la gente era pronta a prestare fede spontaneamente nello stato modernizzato del XIX secolo. In generale si supponeva che questo nuovo stato avrebbe scrupolosamente osservato le obbligazioni volontariamente contratte. Capitalisti e imprenditori erano pienamente consci del fatto che nella società di mercato non vi sono i mezzi per preservare la ricchezza acquisita, se non rimettendola in discussione ogni giorno in tenace competizione con tutti.... L'imprenditore, invecchiato e stanco, e non più preparato a rischiare la ricchezza faticosamente guadagnata con nuovi tentativi di soddisfare i bisogni dei consumatori, preferiva investire in prestiti del debito pubblico che riteneva indenni dalla legge del mercato.
Ora il debito pubblico perpetuo e irredimibile presuppone la stabilità del potere d'acquisto. Sebbene lo Stato e la sua coercizione possano essere eterni, l'interesse pagato sul debito pubblico potrebbe essere eterno soltanto se basato su una misura di valore immutabile. In questa forma, l'investitore.....è messo di fronte al problema della mutabilità di tutte le cose umane. Scopre che nell'ambito di una società di mercato non vi è posto per una ricchezza indipendente dal mercato. I suoi sforzi di trovare una fonte inesauribile di reddito falliscono.
In questo mondo non vi è ne stabilità ne sicurezza, e nessuno sforzo umano è capace di produrle. ........Lo Stato è, naturalmente, in condizione di esigere pagamenti dai sudditi e di prestare fondi. Tuttavia, anche il governo più spregiudicato nel lungo andare non è capace di sfidare le leggi che determinano l'azione e la vita umana. Se il governo investe la somma prestata nei modi che servono meglio i bisogni dei consumatori, e riesce in queste attività imprenditoriali in concorrenza libera e uguale con i privati imprenditori, è nella condizione di un qualsiasi commerciante e può pagare gli interessi perché dispone di eccedenze. Ma se investe il denaro in modo svantaggioso, o se investe il denaro nelle spese correnti, i prestatori di capitale diminuiscono o scompariranno completamente e non rimane altra fonte per rimborsare l'interesse e il capitale. La tassazione è l'unico mezzo disponibile per fare fronte al contratto di credito. Esigendo tasse per tali pagamenti il governo rende i cittadini responsabili del denaro scialato nel passato. Le tasse pagate non sono compensate da nessun servizio presente reso dall'apparato governativo. Il governo paga interessi sul capitale consumato. La tesoreria è onerata dai risultati sfortunati delle politiche passate. ...............
... Il credito a lungo termine, pubblico e semipubblico, è un elemento estraneo e disturbante nella struttura della società di mercato. La sua istituzione fu un futile tentativo di andare oltre i limiti dell'azione umana e di creare un'orbita di sicurezza e di eternità, lontana dalla transitorietà e instabilità delle cose terrene. Che arrogante presunzione prendere e dare a prestito moneta per sempre, far contratti per l'eternità e impegnarsi per tutti i tempi a venire! ...... Nell'auge del liberalismo, talune nazioni occidentali estinsero realmente parte dei loro debiti a lunga scadenza attraverso un onesto rimborso, ma per lo più nuovi debiti erano semplicemente aggiunti ai vecchi.
La storia finanziaria dell'ultimo secolo mostra una continua ascesa dell'indebitamento pubblico. Nessuno crede che gli Stati vorranno trascinare eternamente l'onere di questi pagamenti di interessi. E' ovvio che, presto o tardi tutti questi debiti saranno liquidati in un modo o nell'altro, ma certamente non con il pagamento dell'interesse e del capitale, conformemente con i termini del contratto.
Una massa di scrittori sofisticati è già affacendata ad elaborare palliativi morali per il giorno di questa affermazione finale. ( La più popolare di queste dottrine è cristallizzata nella frase: Il debito pubblico non è un gravame perché lo dobbiamo a noi stessi. Se questo fosse vero, la completa cancellazione del debito pubblico sarebbe un'operazione innocua, un puro atto contabile. Il fatto è che il debito pubblico racchiude le pretese della gente che in passato ha conferito fondi al governo contro tutti coloro che giornalmente producono ricchezza. Esso grava gli strati produttivi a vantaggio di un'altra parte del popolo. E' possibile liberare i produttori di nuova ricchezza da questo onere riscuotendo le tasse necessarie al pagament esclusivamente dai portatori di prestiti. ma questo significa aperta ripudiazione)"
Questo è ciò che scrive Mises a proposito dei debiti pubblici. Sembra scritto ieri e calza perfettamente soprattutto con l'Italia. Inoltre, secondo me, vale più di qualsiasi studio prodotto dai megagalattici uffici studi che come osserva Francesco Carbone di Usemlab.com si limitano ad analizzare le foglie ad una ad una ma perdono di vista la foresta che sta andando a fuoco.
P.S L'azione umana di Mises in italiano in libreria non esiste c'è solo una versione fotocopiata in pdf che circola su internet scaricabile nei link consigliati
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