Riporto la conclusione dell'ultimo articolo di Dough Noland "Quantitative Easing Two" :
"Quando leggo (e ascolto) tali commenti dei nostri primari banchieri centrali posso solo grattarmi la testa e riflettere sul loro grado di conoscenza della storia economica e finanziaria, incluse le recenti crisi finanziarie. Nel paper del dr. Bullard (membro della FED di cui sta commentando le dichiarazioni) si afferma che la situazione difficile di bassa crescita del Giaapone è il peggiore scenario che possa verificarsi all'economia americana. E' più probabilmente lo scenario migliore.
Mi trovo sempre più frustrato dal continuo dibattito inflazione contro deflazione. Con gi attuali bassi livelli di crescita dei prezzi al consumo, coloro che sostengono che le forze deflazionistiche sono il primario rischio del sistema dominano il dialogo politico. Molti altri tendono a essere inflazionisti. Molti altri ancora chiedono ulteriori stimoli e vedono pochi rischi in queste politiche.
Io vedo rischi del tutto differenti. Siamo in una fase avanzata di una multidecennale storica bolla del credito. Il più grande rischio a questo punto e che una massiccia emissione di credito governativo non produttivo fomenti una crisi di fiducia al cuore del sistema monetario. La principale priorità deve essere di assicurare che questo devastante risultato sia evitato anche con significativi ed inevitabili costi. E' imperativo che noi come nazione arriviamo a riconoscere che dovremo sopportare sofferenze economiche e finanziarie per proteggere la vitalità a lungo termine del nostro sistema monetario. Il tasso d'inflazione non è il fattore chiave. Gli sforzi per cercare di inflazionare come via d'uscita dai problemi strutturali è una causa persa. Dobbiamo invece muoverci con tutte le forze per imbrigliare il deficit ed evitare ulteriore monetizzazione del debito al fine di proteggere la solidità del nostro denaro e del credito. L'alternativa è un crash finanziario.
Molto spiacevolmente, i policymaking di Washington (fiscali e monetari) sono su una traiettoria che inevitabilmente distrugge la credibilità del vasto debito della nostra nazione. Con un infausto parallelo con la bolla finanziaria dei mutui/Wall Street, la politica della FED ha favorrito le dinamiche di bolla nei Treasury e nel mercato del debito in generale. Invece di lasciare che le dinamiche del mercato lavorino per disciplinare l'espansione dissoluta del debito di Washington, gli interventi della Federal Reserve assicurano che un mercato distorto riesca ad assorbire i pericolosi eccessi di credito. I nostri banchieri centrali dovrebbero fare attenzione agli avvertimenti di Trichet. Ulteriore quantitative easing gonfierà ulteriormente la bolla e il rischio di calamità"
Nessun commento:
Posta un commento