In questi giorni il mercato sta salendo e inevitabilmente aumentano gi ottimisti nonchè la tentazione di cedere alle sirene del rialzo. Soprattutto aumenta il senso di frustrazione di chi è ancora fuori dal mercato e vede guadagni sfumare. Avidità e paura sono legate indissolubilmente all'andamento dei mercati e sono le principali responsabili delle perdite. L'unico antidoto è affrontare razionalmente la situazione analizzando i pro e i contro sia da punto di vista dell'analisi fondamentale che dell'analisi tecnica.
Proverò quindi a razionalizzare quello che ho letto nei vari blog e siti facendo dei ragionamenti ad "alta voce".
Partiamo dall'analisi fondamentale e dalle buone notizie. Queste arrivano a livello microeconomico e cioè delle aziende che stanno tornando a fare utili. Le trimestrali che stanno uscendo sono infatti molto buone e battono, tranne casi isolati, le attese degli analisti. Sul fatto che poi gli analisti abbiano tenuto troppo basse le stime per prudenza o per convenienza (tengo basse le stime faccio comprare i titoli alla banca, gli utili battono le stime, il titolo sale la banca guadagna) si può discutere. Di fatto sono buone notizie che supportano il rialzo.
Qui la cattiva notizia è invece legata ai casi isolati che non hanno battuto le stime e in particolare a Bank of America che è ancora alle prese, più di altri, con i titoli spazzatura. Diciamo che è la punta dell'iceberg ma questo rimanda a un discorso più generale di macroeconomia che vedremo poco oltre.
Altro elemento portato a favore del rialzo dagli ottimisti è che i rapporti prezzi utili sono a livelli molto bassi. I prezzi ovviamente sono dati, basta guardare il giornale, mentre per quel che riguarda gli utili prospettici, poichè ovviamente l'utile è dato dai ricavi meno i costi, bisogna vedere come questi si muoveranno.
Per quanto riguarda i costi si può dire che le aziende negli ultimi anni hanno raggiunto livelli di efficienza di prim'ordine: si sono ristrutturate anche delocalizzando (aumentando quindi la disoccupazione)e sfruttando al massimo le nuove tecnologie. Ora però grossi recuperi di produttività non se ne vedono anche se non è escluso ed è augurabile che ci siano (l'azione umana è imprevedibile). In altri termini, se ci guardiamo indietro solo quindici anni fa il mondo era completamente diverso: internet era riservato a pochi appassionati e la Cina e l'India erano paesi praticamente sottosviluppati. Lo sviluppo prorompente di queste "novità" ha consentito un abbattimento dei costi di proporzioni impensabili e allo stato attuale irripetibili.
Altra componente che ha inciso sulla componente abbattimento dei costi sono gli oneri finanziari: anche in questo caso le aziende hanno potuto godere di tassi di interesse storicamente bassi sulla cui sostenibilità vedremo più avanti nelle considerazioni macro.
Per quanto riguarda i ricavi futuri le aziende possono fare relativamente poco nel senso che possono migliorare continuamente la propria offerta ma difficilmente possono influenzare la domanda. Sia per quanto riguarda i costi che i ricavi le principali incognite sono a livello macroeconomico
Passiamo quindi al livello macroeconomico che...... continua.....