L'importante supporto posto a 76.15 del Dollar Index indicato nei precedenti post ha sostanzialmente tenuto (soprattutto sul grafico weekly). Ciò potrebbe dare il via ad una correzione dell'eurodollaro, peraltro già iniziata, che potrebbe portare verso 1.36 (38.2% di ritracciamento dell'ultimo movimento rialzista di EUR/USD) e poi verso 1.34 (50% di ritracciamento). Il movimento correttivo potrebbe assumere accelerazione alla rottura del supporto a 1.3725. Come al solito quando si arriva su resistenze o su supporti importanti viene posta l'enfasi sul Quantitative Easing USA se si vuole indebolire il dollaro, mentre viene posta l'enfasi sui paesi PIIGS se si vuole indebolire l'euro.
Gli unici giganti in questo panorama desolante sono i metalli preziosi che si stanno delineando come le valute del futuro. Bisogna iniziare a pensare all'oro e all'argento come diversificazione valutaria e non come investimento (a tal proposito si legga Investire in oro, un altro trucco semantico Usemlab.com).
I mercati azionari, che come già accennato hanno in questo periodo una correlazione con l'andamento delle valute, negli ultimi giorni hanno subito il ritracciamento dell'euro seppur in modo diverso a seconda della forza relativa delle singole borse: Dax e borse americane hanno stazionato vicino ai massimi di periodo, mentre il nostro SPMIB, dopo aver mancato l'attacco a 21666, sta provando a testare in questi minuti 20666 importante supporto di cui si è già detto.
Comunque, visto anche l'attesissimo G20 (dove come al solito faranno solo qualche dichiarazione di facciata senza decidere nulla), vale la pena di attendere la chiusura settimanale per cercare di capire meglio i futuri sviluppi.